"Senti, sono poche le persone che incontrano la loro anima gemella a sei anni. E bisogna pur passare il tempo, in un modo o nell'altro. Ingrid era molto... paziente. Straordinariamente paziente. Disposta ad accettare comportamenti assurdi nella speranza che un giorno io mi dessi una regolata e sposassi la sua infelice persona. Quando qualcuno e cosi paziente tu sei obbligato a provare gratitudine nei suoi confronti e di conseguenza vorresti fargli del male per punirlo. Capisci cosa intendo?" "Penso di si. Cioe no, per me non e cosi, io non penso in questa maniera." Henry sospira. "E molto affascinante da parte tua ignorare la contorta logica che sta alla base della maggior parte delle relazioni. Va cosi, fidati. Quando ci siamo incontrati ero un rottame, un uomo disperato, mi sto riprendendo piano piano perche vedo che tu sei un essere umano e vorrei essere un essere umano anch'io. Ho cercato di farlo senza che tu te ne accorgessi, perche non ho ancora capito che fra di noi tutte le finzioni sono inutili. Comunque c'e una grande distanza tra la persona che hai incontrato nel 1991 e quella che viene dal 1996 con cui stai parlando ora. Devi lavorare su di me, non riusciro ad arrivare fin qui da solo." "Si. E difficile, pero. Non sono abituata a fare la maestra." "Allora tutte le volte che ti sentirai scoraggiata pensa ai pomeriggi che ho passato, e che sto passando ancora, con te bambina. Matematica e botanica, grammatica e storia. Pensa che se puoi dirmi delle parolacce in francese e perche io sono stato con te a farti ripassare le lezioni." "E vero. Il a les defaults de ses qualites. Scommetto che e piu facile insegnare tutte quelle materie che insegnare a essere... felici." "Tu mi rendi felice. La parte difficile e rispondere alle tue aspettative."