"Quando ero piccola mia madre mi lesse una storia su una ragazzina cattiva. La lesse a me e a mia sorella: ce ne stavamo rannicchiate contro il suo corpo sedute sul divano, mentre lei leggeva ad alta voce un libro che teneva sulle ginocchia. La luce della lampada splendeva su di noi, avvolte da una coperta. La ragazza della storia era bella e crudele. Sua madre era povera, percio la mandava a lavorare per una famiglia di persone ricche che la viziavano e la coccolavano, ma le dicevano anche di andare a trovare la madre. Lei pero si sentiva troppo importante, e si limitava a farsi vedere. Un giorno quella gente ricca la mando a casa con una pagnotta per la madre, ma quando la ragazza si trovo davanti a una pozzanghera di fango, per non sporcarsi le scarpe ci butto il pane, e ci mise i piedi sopra. La pagnotta affondo come in una palude, e lei affondo con essa, scendendo giu giu fino a un mondo popolato di demoni e creature orribili. Dal momento che era bella, la regina dei demoni ne fece una statua per donarla al suo bisnipote. La ragazza venne coperta da serpenti e melma, intrappolata e circondata dall'odio di ogni altra creatura. Soffriva la fame, ma non riusciva a mangiare il pane che non le si staccava dai piedi, e poteva sentire quello che la gente diceva di lei: un ragazzo che passava di li aveva visto che cosa le era successo e lo aveva raccontato a tutti, e tutti dicevano che se lo meritava, persino sua madre diceva che se lo meritava. La ragazza non poteva muoversi, ma anche se avesse potuto avrebbe finito per torcersi di rabbia. "Non e giusto!", urlo mia madre, facendo il verso alla ragazza cattiva. Io me ne stavo seduta contro mia madre mentre ci raccontava la storia, e forse per questo mi sembro di non sentirla semplicemente con le orecchie: la sentii nel suo corpo. Sentivo una ragazza che voleva essere troppo bella. Sentivo una madre che voleva amarla. Sentivo un demone che voleva torturarla. E li sentivo cosi strettamente mescolati dentro di me che non c'era modo di separare tutte quelle emozioni. La storia mi terrorizzo e mi misi a piangere. Mia madre mi prese tra le sue braccia. "Aspetta", disse, "la storia non e finita: lei sara salvata dalle lacrime di una bambina innocente come te". Mia madre mi bacio sulla fronte per poi finire di raccontare la storia. E io l'ho dimenticata per molto, molto tempo."