Il risveglio comincia con due parole, sono e ora. Poi cio che si e svegliato resta disteso un momento a fissare il soffitto, e se stesso, fino a riconoscere Io, e a dedurne Io sono ora. Qui viene dopo, ed e, almeno in negativo, rassicurante; perche stamattina e qui che ci si aspettava di essere; come dire, a casa. Ma ora non e semplicemente ora. Ora e anche un freddo promemoria; un'intera giornata piu di ieri, un anno piu dell'anno scorso. Ogni ora ha un'etichetta, con una data, che rende obsoleti tutti gli ora passati, finche prima o poi, forse - no, non forse, di sicuro - succedera. La paura contorce il nervo vago. Un malsano ritrarsi da cio che, da qualche parte la fuori, ci sta aspettando.