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"FAUST: Ah, Faust, hai solo un'ora di vita, poi sarai dannato per sempre. Fermatevi sfere del cielo che eternamente ruotate, che il tempo finisca e mezzanotte non venga mai. Occhio lieto della natura, sorgi, sorgi di nuovo e fai un giorno eterno, o fai che un'ora duri un anno, un mese, una settimana, un giorno, che Faust possa pentirsi e salvare l'anima. "O lente lente currite noctis equi". Le stelle ruotano, il tempo corre, l'orologio suonera, verra il demonio e Faust sara dannato. Saliro fino a Dio! Chi mi trascina in basso? Guarda, il sangue di Cristo allaga il firmamento e una sola goccia mi salverebbe, meta d'una goccia. Ah, mio Cristo, non uncinarmi il cuore se nomino Cristo. Lo diro di nuovo. Risparmiami, Lucifero. Dov'e? E' scomparso. Vedo Dio che stende il braccio e china la fronte minacciosa Montagne e colline, venite, franatemi addosso, nascondetemi all'ira terribile di Dio. No, no? Allora mi getto a capofitto nella terra: apriti, terra. No, non mi da riparo. Stelle che regnavate alla mia nascita e che mi avete dato morte e inferno, risucchiatevi Faust come una nebbia nelle viscere di quelle nubi incinte, affinche, quando vomitate in aria, il corpo cada dalle bocche fumose ma l'anima salga al cielo. (L'orologio suona) Ah, mezz'ora e passata. Presto passera tutta. Dio, se non vuoi avere pieta di quest'anima almeno per amore di Cristo il cui sangue mi ha riscattato, assegna un termine alla mia pena incessante: che Faust resti all'inferno mille anni, centomila, e alla fine sia salvato. Ma non c'e fine alle anime dannate. Perche non sei una creatura senz'anima? Perche la tua dev'essere immortale? Metempsicosi di Pitagora, fossi vera, l'anima mi lascerebbe, sarei mutato in una bestia bruta. Felici le bestie che morendo cedono l'anima agli elementi, ma la mia vivra torturata in eterno. Maledetti i genitori che mi fecero! No, Faust, maledici te stesso, maledici Lucifero che ti ha privato del cielo. (L'orologio suona mezzanotte). Suona, suona! Corpo, trasformati in aria, o Lucifero ti portera all'inferno. Anima, mutati in piccole gocce d'acqua e cadi nell'oceano, nessuno ti trovi. (Tuono, ed entrano i diavoli) Mio Dio, mio Dio, non guardarmi cosi feroce! Serpi e vipere, lasciatemi vivere ancora un poco. Inferno orribile, non aprirti. Non venire, Lucifero. Brucero i miei libri. Ah, Mefistofele. (Escono con Faust. [Escono in alto Lucifero e i diavoli]) Christopher Marlowe, La tragica storia del Dottor Faust [Atto V, Scena II]"