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Quell'estate, secondo il nuovo computo degli anni che ci hanno insegnato i cristiani, era il 497 dopo la nascita di Cristo, ed era un'estate radiosa, splendente di sole. Artu era al vertice, Merlino si scaldava le ossa nel nostro giardino e le nostre tre figlie insistevano perche raccontasse loro sempre nuove storie, Ceinwyn era felice, Ginevra si godeva il suo elegante palazzo nuovo, con i portici e le colonne e il tempio nascosto. Lancillotto se ne stava tranquillo nel suo regno accanto al mare, i sassoni si combattevano tra loro invece di lottare contro di noi, e la Dumnonia era in pace. Eppure, quella del 497 fu anche, come ben ricordo, un'estate di vergogna e di dolore. Fu l'estate di Tristano e Isotta.