"Non e vero" le dissi, ignorando quali sarebbero state le successive parole a uscirmi dalla bocca, ma desiderando che fossero mie, desiderandolo piu di quanto avessi mai desiderato che qualcosa esprimesse il centro di me stesso, e che fosse compresa. "Stavo venendo a trovarti." Le dissi: "Sono venuto a casa tua ogni giorno negli ultimi sei giorni. Non so perche, ma avevo bisogno di rivederti." Lei taceva, mi ero coperto di ridicolo, non c'e niente di male a non capire se stessi e scoppio a ridere, a ridere piu forte di quanto avessi mai sentito ridere qualcuno, e la risata la porto alle lacrime e poi cominciai a ridere io, di vergogna, la piu profonda e completa. "Venivo a cercarti" ripetei, come a strusciare il naso nella mia stessa merda, "perche volevo rivederti" e lei rideva, rideva. "Questo spiega perche..." mi disse quando le riusci di parlare. "Il perche di cosa?" "Spiega perche in questi sei giorni non eri mai a casa tua." Smettemmo di ridere, io accolsi il mondo dentro di me, lo riordinai e lo rimandai fuori in forma di domanda: "Ti piaccio?"