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American coffee can be a pale solution served at a temperature of 100 degrees centigrade in plastic thermos cups, usually obligatory in railroad stations for purposes of genocide, whereas coffee made with an American percolator, such as you find in private houses or in humble luncheonettes, served with eggs and bacon, is delicious, fragrant, goes down like pure spring water, and afterwards causes severe palpitations, because one cup contains more caffeine than four espressos.
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Umberto Eco |
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You cannot change the world with ideas. People with few ideas are less likely to make mistakes; they follow what everyone else does and are no trouble to anyone; they're successful, make money, find good jobs, enter politics, receive honours; they become famous writers, academics, journalists. Can anyone who is so good at looking after their own interests really be stupid? I'm the stupid one, the one who wanted to go tilting at windmills.
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Umberto Eco |
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There must be a connection between the lust for power and impotentia coeundi. I liked Marx, I was sure that he and his Jenny had made love merrily. You can feel it in the easy pace of his prose and in his humor. On the other hand, I remember remarking one day in the corridors of the university that if you screwed Krupskaya all the time, you'd end up writing a lousy book like Materialism and Empiriocriticism.
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lenin
umberto-eco
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Umberto Eco |
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The people of God cannot be changed until the outcasts are restored to its body.
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church
outcasts
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umberto-eco
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Umberto Eco |
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Simple mechanisms do not love.
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umberto-eco
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Umberto Eco |
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Librat nuk jane bere per tu besuar, por per t'u hetuar. Kur lexojme nje liber nuk duhet te pyesim veten cfare thote, por cfare nenkupton
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shqip
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Umberto Eco |
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Rzeczywiscie, czesto sie zdarza, ze idzie sie do biblioteki, bo chce sie ksiazke o znanym tytule, ale glowna funkcja biblioteki, a przynajmniej funkcja biblioteki w moim domu i w domach wszystkich znajomych, jakich mozemy odwiedzac, jest odkrywanie ksiazek, ktorych istnienia sie nie podejrzewalo, a ktore, jak sie okazuje, sa dla nas niezwykle wazne.
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umberto-eco
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Umberto Eco |
97553ab
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Her ne olursa olsun, kurmaca yapitlar okumaktan vazgecmeyecegiz, cunku onlarda yasamimiza bir anlam verecek formulu aramaktayiz. Sonucta, yasamimiz suresince, bize neden dunyaya geldigimizi ve yasadigimizi soyleyecek bir ilk oykunun arayisi icindeyiz. Kimi zaman kozmik bir oyku ariyoruz, evrenin oykusunu, kimi zaman kendi bireysel oykumuzu. Kimi zaman da kendi bireysel oykumuzu evrenin oykusuyle cakistirmayi umuyoruz.
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umberto-eco
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Umberto Eco |
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Adios muneca, ha sido muy hermoso, pero eras un automata sin alma.
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love
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Umberto Eco |
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De fabula narratur
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umberto-eco
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Umberto Eco |
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Il sonno diurno e come il peccato della carne: piu se ne e avuto piu se ne vorrebbe, eppure ci si sente infelici, sazi e insaziati allo stesso tempo.
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umberto-eco
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Umberto Eco |
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Whatever the rhythm was, luck rewarded us, because, wanting connections, we found connections -- always, everywhere, and between everything. The world exploded in a whirling network of kinships, where everything pointed to everything else, everything explained everything else...
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umberto-eco
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Umberto Eco |
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"Variante. Tu sei un autore, non sai ancora quanto grande, colei che amavi ti ha tradito, la vita per te non ha piu senso e un giorno, per dimenticare, fai un viaggio sul Titanic e naufraghi nei mari del sud, ti raccoglie (unico superstite) una piroga di indigeni e passi lunghi anni ignorato da tutti, su di un'isola abitata solo da papuasi, con le ragazze che ti cantano canzoni di intenso languore, agitando i seni appena coperti dalla collana di fiori di pua. Cominci ad abituarti, ti chiamano Jim, come fanno coi bianchi, una ragazza dalla pelle ambrata ti si introduce una sera nella capanna e ti dice: "Io tua, io con te." In fondo e bello, la sera, stare sdraiato sulla veranda a guardare la Croce del Sud mentre lei ti accarezza la fronte. Vivi secondo il ciclo delle albe e dei tramonti, e non sai d'altro. Un giorno arriva una barca a motore con degli olandesi, apprendi che sono passati dieci anni, potresti andare via con loro, ma esiti, preferisci scambiare noci di cocco con derrate, prometti che potresti occuparti della raccolta della canapa, gli indigeni lavorano per te, tu cominci a navigare da isolotto a isolotto, sei diventato per tutti Jim della Canapa. Un avventuriero portoghese rovinato dall'alcool viene a lavorare con te e si redime, tutti parlano ormai di te in quei mari della Sonda, dai consigli al maraja di Brunei per una campagna contro i dajaki del fiume, riesci a riattivare un vecchio cannone dei tempi di Tippo Sahib, caricato a chiodaglia, alleni una squadra di malesi devoti, coi denti anneriti dal betel in uno scontro presso la Barriera Corallina il vecchio Sampan, i denti anneriti dal betel, ti fa scudo col proprio corpo - Sono contento di morire per te, Jim della Canapa. - Vecchio, vecchio Sampan, amico mio. Ormai sei famoso in tutto l'arcipelago tra Sumatra e Port-au-Prince, tratti con gli inglesi, alla capitaneria del di Darwin sei registrato come Kurtz, e ormai sei Kurtz per tutti - Jim della Canapa per gli indigeni. Ma una sera, mentre la ragazza ti accarezza sulla veranda e la Croce del Sud sfavilla come non mai, ahi quanto, diversa dall'Orsa, tu capisci: vorresti tornare. Solo per poco, per vedere che cosa sia rimasto di te, laggiu. Prendi la barca a motore, raggiungi Manila, di la un aereo a elica ti porta a Bali. Poi Samoa, Isole dell'Ammiragliato, Singapore, Tananarive, Timbuctu, Aleppo, Samarcanda, Bassora, Malta e sei a casa. Sono passati diciott'anni, la vita ti ha segnato, il viso e abbronzato dagli alisei, sei piu vecchio, forse piu bello. Ed ecco che appena arrivato scopri che le librerie ostentano tutti i tuoi libri, in riedizioni critiche, c'e il tuo nome sul frontone della vecchia scuola dove hai imparato a leggere e a scrivere. Sei il Grande Poeta Scomparso, la coscienza della generazione. Fanciulle romantiche si uccidono sulla tua tomba vuota. E poi incontro te, amore, con tante rughe intorno agli occhi, e il volto ancora bello che si strugge di ricordo, e tenero rimorso. Quasi ti ho sfiorata sul marciapiede, sono la a due passi, e tu mi hai guardato come guardi tutti, cercando un altro oltre la loro ombra. Potrei parlare, cancellare il tempo. Ma a che scopo? Non ho gia avuto quello che volevo? Io sono Dio, la stessa solitudine, la stessa vanagloria, la stessa disperazione per non essere una delle mie creature come tutti. Tutti che vivono nella mia luce e io che vivo nello scintillio insopportabile della mia tenebra."
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Umberto Eco |