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Nel sole di marzo, mentre era seduto su una catasta di ceppi di faggio che scricchiolavano per il caldo, avvenne che egli pronunciasse per la prima volta la parola <>. Aveva gia visto il legno centinaia di volte, aveva sentito la parola centinaia di volte. La capiva anche, infatti d'inverno era stato mandato fuori spesso a prendere legna. Ma il legno come oggetto non gli era mai sembrato cosi interessante da darsi la pena di pronunciarne il nome. Cio avvenne soltanto quel giorno di marzo, mentre era seduto sulla catasta. La catasta era ammucchiata a strati, come una panca, sul lato sud del capannone di Madame Gaillard, sotto un tetto sporgente. I ceppi piu alti emanavano un odore dolce di bruciaticcio, dal fondo della catasta saliva un profumo di muschio, e dalla parete d'abete del capannone si diffondeva nel tepore un profumo di resina sbriciolata. Grenouille era seduto sulla catasta con le gambe allungate, la schiena appoggiata contro la parete del capannone, aveva chiuso gli occhi e non si muoveva. Non vedeva nulla, non sentiva e non provava nulla. Si limitava soltanto ad annusare il profumo del legno che saliva attorno a lui e stagnava sotto il tetto come sotto una cappa. Bevve questo profumo, vi annego dentro, se ne impregno fino all'ultimo e al piu interno dei pori, divenne legno lui stesso, giacque sulla catasta come un pupazzo di legno, come un Pinocchio, come morto, finche dopo lungo tempo, forse non prima di una mezz'ora, pronuncio a fatica la parola <>. Come se si fosse riempito di legno fin sopra le orecchie, come se il legno gli arrivasse gia fino al collo, come se avesse il ventre, la gola, il naso traboccanti di legno, cosi vomito fuori la parola. E questa lo riporto in se, lo salvo, poco prima che la presenza schiacciante del legno, con il suo profumo, potesse soffocarlo. Si alzo a fatica, scivolo giu dalla catasta, e si allontano vacillando come su gambe di legno. Per giorni e giorni fu preso totalmente dall'intensa esperienza olfattiva, e quando il ricordo saliva in lui con troppa prepotenza, borbottava fra se e se <>, a mo' di scongiuro.