JOB
Up
Chapter 1
| Job | ItaRive | 1:1 | C’era nel paese di Uz un uomo che si chiamava Giobbe. Quest’uomo era integro e retto; temeva Iddio e fuggiva il male. | |
| Job | ItaRive | 1:3 | possedeva settemila pecore, tremila cammelli, cinquecento paia di bovi, cinquecento asine e una servitù molto numerosa. E quest’uomo era il più grande di tutti gli Orientali. | |
| Job | ItaRive | 1:4 | I suoi figliuoli solevano andare gli uni dagli altri e darsi un convito, ciascuno nel suo giorno: e mandavano a chiamare le loro tre sorelle perché venissero a mangiare e a bere con loro. | |
| Job | ItaRive | 1:5 | E quando la serie dei giorni di convito era finita Giobbe li faceva venire per purificarli; si levava di buon mattino, e offriva un olocausto per ciascun d’essi, perché diceva: "Può darsi che i miei figliuoli abbian peccato ed abbiano rinnegato Iddio in cuor loro". E Giobbe faceva sempre così. | |
| Job | ItaRive | 1:6 | Or accadde un giorno, che i figliuoli di Dio vennero a presentarsi davanti all’Eterno, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro. | |
| Job | ItaRive | 1:7 | E l’Eterno disse a Satana: "Donde vieni?" E Satana rispose all’Eterno: "Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa". | |
| Job | ItaRive | 1:8 | E l’Eterno disse a Satana: "Hai tu notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Iddio e fugga il male". | |
| Job | ItaRive | 1:10 | Non l’hai tu circondato d’un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l’opera delle e mani, e il suo bestiame ricopre tutto il paese. | |
| Job | ItaRive | 1:11 | Ma stendi un po’ la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia". | |
| Job | ItaRive | 1:12 | E l’Eterno disse a Satana: "Ebbene! tutto quello che possiede e in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona". E Satana si ritirò dalla presenza dell’Eterno. | |
| Job | ItaRive | 1:13 | Or accadde che un giorno, mentre suoi figliuoli e le sue figliuole mangiavano e bevevano del vino in casa del loro fratello maggiore, giunse a Giobbe un messaggero a dirgli: | |
| Job | ItaRive | 1:15 | quand’ecco i Sabei son piombati loro addosso e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada servitori, e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo". | |
| Job | ItaRive | 1:16 | Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: "Il fuoco di Dio e caduto dal cielo, ha colpito le pecore e i servitori, e li ha divorati; e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo". | |
| Job | ItaRive | 1:17 | Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: "I Caldei hanno formato tre bande, si son gettati sui cammelli e li han portati via; hanno passato a fil di spada i servitori, e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo". | |
| Job | ItaRive | 1:18 | Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: "I tuoi figliuoli e le tue figliuole mangiavano e bevevano del vino in casa del loro fratello maggiore; | |
| Job | ItaRive | 1:19 | ed ecco che un gran vento, venuto dall’altra parte del deserto, ha investito i quattro canti della casa, ch’è caduta sui giovani; ed essi sono morti; e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo". | |
| Job | ItaRive | 1:20 | Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello e si rase il capo e si prostrò a terra e adorò e disse: | |
| Job | ItaRive | 1:21 | "Nudo sono uscito dal seno di mia madre, e nudo tornerò in seno della terra; l’Eterno ha dato, l’Eterno ha tolto; sia benedetto il nome dell’Eterno". | |
Chapter 2
| Job | ItaRive | 2:1 | Or accadde un giorno, che i figliuoli di Dio vennero a presentarsi davanti all’Eterno, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro a presentarsi davanti all’Eterno. | |
| Job | ItaRive | 2:2 | E l’Eterno disse a Satana: "Donde vieni?" E Satana rispose all’Eterno: "Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa". E l’Eterno disse a Satana: | |
| Job | ItaRive | 2:3 | "Hai tu notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Iddio e fugga il male. Egli si mantiene saldo nella sua integrità benché tu m’abbia incitato contro di lui per rovinarlo senza alcun motivo". | |
| Job | ItaRive | 2:4 | E Satana rispose all’Eterno: "Pelle per pelle! L’uomo dà tutto quel che possiede per la sua vita; | |
| Job | ItaRive | 2:5 | ma stendi un po’ la tua mano, toccagli le ossa e la carne, e vedrai se non ti rinnega in faccia". | |
| Job | ItaRive | 2:6 | E l’Eterno disse a Satana: "Ebbene esso è in tuo potere; soltanto, rispetta la sua vita". | |
| Job | ItaRive | 2:7 | E Satana si ritirò dalla presenza dell’Eterno e colpì Giobbe d’un’ulcera maligna dalla pianta de’ piedi al sommo del capo; e Giobbe prese un coccio per grattarsi, e stava seduto nella cenere. | |
| Job | ItaRive | 2:10 | E Giobbe a lei: "Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo d’accettare il male?" In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra. | |
| Job | ItaRive | 2:11 | Or tre amici di Giobbe, Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Tsofar di Naama, avendo udito tutti questi mali che gli eran piombati addosso, partirono, ciascuno dal suo paese e si misero d’accordo per venire a condolersi con lui e a consolarlo. | |
| Job | ItaRive | 2:12 | E, levati gli occhi da lontano, essi non lo riconobbero, e alzarono la voce e piansero; si stracciarono i mantelli e si cosparsero il capo di polvere gittandola verso il cielo. | |
Chapter 3
| Job | ItaRive | 3:4 | Quel giorno si converta in tenebre, non se ne curi Iddio dall’alto, né splenda sovr’esso raggio di luce! | |
| Job | ItaRive | 3:5 | Se lo riprendano le tenebre e l’ombra di morte, resti sovr’esso una fitta nuvola, le eclissi lo riempian di paura! | |
| Job | ItaRive | 3:6 | Quella notte diventi preda d’un buio cupo, non abbia la gioia di contar tra i giorni dell’anno, non entri nel novero de’ mesi! | |
| Job | ItaRive | 3:9 | Si oscurino le stelle del suo crepuscolo, aspetti la luce e la luce non venga, e non miri le palpebre dell’alba, | |
| Job | ItaRive | 3:10 | poiché non chiuse la porta del seno che mi portava, e non celò l’affanno agli occhi miei. | |
| Job | ItaRive | 3:11 | Perché non morii nel seno di mia madre? Perché non spirai appena uscito dalle sue viscere? | |
| Job | ItaRive | 3:16 | o, come l’aborto nascosto, non esisterei, sarei come i feti che non videro la luce. | |
| Job | ItaRive | 3:21 | i quali aspettano la morte che non viene, e la ricercano più che i tesori nascosti, | |
| Job | ItaRive | 3:25 | Non appena temo un male, ch’esso mi colpisce; e quel che pavento, mi piomba addosso. | |
Chapter 4
| Job | ItaRive | 4:2 | "Se provassimo a dirti una parola ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattener le parole? | |
| Job | ItaRive | 4:4 | le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo, hai raffermato le ginocchia vacillanti; | |
| Job | ItaRive | 4:5 | e ora che il male piomba su te, tu ti lasci abbattere; ora ch’è giunto fino a te, sei tutto smarrito. | |
| Job | ItaRive | 4:6 | La tua pietà non è forse la tua fiducia, e l’integrità della tua vita la speranza tua? | |
| Job | ItaRive | 4:8 | Io per me ho visto che coloro che arano iniquità e seminano tormenti, ne mietono i frutti. | |
| Job | ItaRive | 4:11 | Perisce per mancanza di preda il forte leone, e restan dispersi i piccini della leonessa. | |
| Job | ItaRive | 4:12 | Una parola m’è furtivamente giunta, e il mio orecchio ne ha còlto il lieve sussurro. | |
| Job | ItaRive | 4:16 | Si fermò, ma non riconobbi il suo sembiante; una figura mi stava davanti agli occhi e udii una voce sommessa che diceva: | |
| Job | ItaRive | 4:17 | "Può il mortale esser giusto dinanzi a Dio? Può l’uomo esser puro dinanzi al suo Fattore? | |
| Job | ItaRive | 4:19 | quanto più in quelli che stanno in case d’argilla, che han per fondamento la polvere e son schiacciati al par delle tignuole! | |
| Job | ItaRive | 4:20 | Tra la mattina e la sera sono infranti; periscono per sempre, senza che alcuno se ne accorga. | |
Chapter 5
| Job | ItaRive | 5:2 | No, il cruccio non uccide che l’insensato e l’irritazione non fa morir che lo stolto. | |
| Job | ItaRive | 5:3 | Io ho veduto l’insensato prender radice, ma ben tosto ho dovuto maledirne la dimora. | |
| Job | ItaRive | 5:4 | I suoi figli van privi di soccorso, sono oppressi alla porta, e non c’è chi li difenda. | |
| Job | ItaRive | 5:5 | L’affamato gli divora la raccolta, gliela rapisce perfino di tra le spine; e l’assetato gli trangugia i beni. | |
| Job | ItaRive | 5:11 | che innalza quelli ch’erano abbassati e pone in salvo gli afflitti in luogo elevato; | |
| Job | ItaRive | 5:13 | che prende gli abili nella loro astuzia, sì che il consiglio degli scaltri va in rovina. | |
| Job | ItaRive | 5:15 | ma Iddio salva il meschino dalla spada della lor bocca, e il povero di man del potente. | |
| Job | ItaRive | 5:20 | In tempo di carestia ti scamperà dalla morte, in tempo di guerra dai colpi della spada. | |
| Job | ItaRive | 5:23 | perché avrai per alleate le pietre del suolo, e gli animali de’ campi saran teco in pace. | |
| Job | ItaRive | 5:24 | Saprai sicura la tua tenda; e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla. | |
| Job | ItaRive | 5:25 | Saprai che la tua progenie moltiplica, che i tuoi rampolli crescono come l’erba de’ campi. | |
Chapter 6
| Job | ItaRive | 6:2 | "Ah, se il mio travaglio si pesasse, se le mie calamità si mettessero tutte insieme sulla bilancia! | |
| Job | ItaRive | 6:3 | Sarebbero trovati più pesanti che la sabbia del mare. Ecco perché le mie parole sono temerarie. | |
| Job | ItaRive | 6:4 | Ché le saette dell’Onnipotente mi trafiggono, lo spirito mio ne sugge il veleno; i terrori di Dio si schierano in battaglia contro me. | |
| Job | ItaRive | 6:5 | L’asino salvatico raglia forse quand’ha l’erba davanti? mugghia forse il bue davanti alla pastura? | |
| Job | ItaRive | 6:6 | Si può egli mangiar ciò ch’è scipito e senza sale? c’è qualche gusto in un chiaro d’uovo? | |
| Job | ItaRive | 6:7 | L’anima mia rifiuta di toccare una simil cosa, essa è per me come un cibo ripugnante. | |
| Job | ItaRive | 6:9 | Volesse pure Iddio schiacciarmi, stender la mano e tagliare il filo de’ miei giorni! | |
| Job | ItaRive | 6:10 | Sarebbe questo un conforto per me, esulterei nei dolori ch’egli non mi risparmia; giacché non ho rinnegato le parole del Santo. | |
| Job | ItaRive | 6:11 | Che è mai la mia forza perch’io speri ancora? Che fine m’aspetta perch’io sia paziente? | |
| Job | ItaRive | 6:14 | Pietà deve l’amico a colui che soccombe, quand’anche abbandoni il timor dell’Onnipotente. | |
| Job | ItaRive | 6:15 | Ma i fratelli miei si son mostrati infidi come un torrente, come l’acqua di torrenti che passano. | |
| Job | ItaRive | 6:17 | ma passato il tempo delle piene, svaniscono; quando sentono il caldo, scompariscono dal loro luogo. | |
| Job | ItaRive | 6:18 | Le carovane che si dirigon là mutano strada, s’inoltran nel deserto, e vi periscono. | |
| Job | ItaRive | 6:19 | Le carovane di Tema li cercavan collo sguardo, i viandanti di Sceba ci contavan su, | |
| Job | ItaRive | 6:22 | V’ho forse detto: "Datemi qualcosa" o "co’ vostri beni fate un donativo a favor mio", | |
| Job | ItaRive | 6:26 | Volete dunque biasimar delle parole? Ma le parole d’un disperato se le porta il vento! | |
| Job | ItaRive | 6:29 | Mutate consiglio! Non vi sia in voi iniquità! Mutate consiglio, la mia giustizia sussiste. | |
Chapter 7
| Job | ItaRive | 7:1 | La vita dell’uomo sulla terra è una milizia; i giorni suoi son simili ai giorni d’un operaio. | |
| Job | ItaRive | 7:4 | Non appena mi corico, dico: "Quando mi leverò?" Ma la notte si prolunga, e mi sazio d’agitazioni infino all’alba. | |
| Job | ItaRive | 7:5 | La mia carne è coperta di vermi e di croste terrose, la mia pelle si richiude, poi riprende a suppurare. | |
| Job | ItaRive | 7:8 | Lo sguardo di chi ora mi vede non mi potrà più scorgere; gli occhi tuoi mi cercheranno, ma io non sarò più. | |
| Job | ItaRive | 7:9 | La nuvola svanisce e si dilegua; così chi scende nel soggiorno de’ morti non ne risalirà; | |
| Job | ItaRive | 7:11 | Io, perciò, non terrò chiusa la bocca; nell’angoscia del mio spirito io parlerò, mi lamenterò nell’amarezza dell’anima mia. | |
| Job | ItaRive | 7:13 | Quando dico: "Il mio letto mi darà sollievo, il mio giaciglio allevierà la mia pena", | |
| Job | ItaRive | 7:16 | Io mi vo struggendo; non vivrò sempre; deh, lasciami stare; i giorni miei non son che un soffio. | |
| Job | ItaRive | 7:19 | Quando cesserai di tener lo sguardo fisso su me? Quando mi darai tempo d’inghiottir la mia saliva? | |
| Job | ItaRive | 7:20 | Se ho peccato, che ho fatto a te, o guardiano degli uomini? Perché hai fatto di me il tuo bersaglio? A tal punto che son divenuto un peso a me stesso? | |
Chapter 8
| Job | ItaRive | 8:2 | "Fino a quando terrai tu questi discorsi e saran le parole della tua bocca come un vento impetuoso? | |
| Job | ItaRive | 8:4 | Se i tuoi figliuoli han peccato contro lui, egli li ha dati in balìa del loro misfatto; | |
| Job | ItaRive | 8:6 | se proprio sei puro e integro, certo egli sorgerà in tuo favore, e restaurerà la dimora della tua giustizia. | |
| Job | ItaRive | 8:9 | giacché noi siam d’ieri e non sappiamo nulla; i nostri giorni sulla terra non son che un’ombra; | |
| Job | ItaRive | 8:10 | ma quelli certo t’insegneranno, ti parleranno, e dal loro cuore trarranno discorsi. | |
| Job | ItaRive | 8:15 | Egli s’appoggia alla sua casa, ma essa non regge; vi s’aggrappa, ma quella non sta salda. | |
| Job | ItaRive | 8:17 | le sue radici s’intrecciano sul mucchio delle macerie, penetra fra le pietre della casa. | |
| Job | ItaRive | 8:18 | Ma divelto che sia dal suo luogo, questo lo rinnega e gli dice: "Non ti ho mai veduto!" | |
| Job | ItaRive | 8:19 | Ecco il gaudio che gli procura la sua condotta! E dalla polvere altri dopo lui germoglieranno. | |
| Job | ItaRive | 8:21 | Egli renderà ancora il sorriso alla tua bocca, e sulle tue labbra metterà canti d’esultanza. | |
Chapter 9
| Job | ItaRive | 9:3 | Se all’uomo piacesse di piatir con Dio, non potrebbe rispondergli sovra un punto fra mille. | |
| Job | ItaRive | 9:4 | Dio è savio di cuore, è grande in potenza; chi gli ha tenuto fronte e se n’è trovato bene? | |
| Job | ItaRive | 9:9 | E’ il creatore dell’Orsa, d’Orione, delle Pleiadi, e delle misteriose regioni del cielo australe. | |
| Job | ItaRive | 9:13 | Iddio non ritira la sua collera; sotto di lui si curvano i campioni della superbia. | |
| Job | ItaRive | 9:16 | S’io lo invocassi ed egli mi rispondesse, non però crederei che avesse dato ascolto alla mia voce; | |
| Job | ItaRive | 9:17 | egli che mi piomba addosso dal seno della tempesta, che moltiplica senza motivo le mie piaghe, | |
| Job | ItaRive | 9:19 | Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; se di diritto, ei dice: "Chi mi fisserà un giorno per comparire"? | |
| Job | ItaRive | 9:20 | Fossi pur giusto, la mia bocca stessa mi condannerebbe; fossi pure integro, essa mi farebbe dichiarar perverso. | |
| Job | ItaRive | 9:22 | Per me è tutt’uno! perciò dico: "Egli distrugge ugualmente l’integro ed il malvagio. | |
| Job | ItaRive | 9:23 | Se un flagello, a un tratto, semina la morte, egli ride dello sgomento degli innocenti. | |
| Job | ItaRive | 9:24 | La terra è data in balìa dei malvagi; ei vela gli occhi ai giudici di essa; se non è lui, chi è dunque"? | |
| Job | ItaRive | 9:25 | E i miei giorni se ne vanno più veloci d’un corriere; fuggono via senz’aver visto il bene; | |
| Job | ItaRive | 9:27 | Se dico: "Voglio dimenticare il mio lamento, deporre quest’aria triste e rasserenarmi", | |
| Job | ItaRive | 9:32 | Dio non è un uomo come me, perch’io gli risponda e che possiam comparire in giudizio assieme. | |
Chapter 10
| Job | ItaRive | 10:1 | L’anima mia prova disgusto della vita; vo’ dar libero corso al mio lamento, vo’ parlar nell’amarezza dell’anima mia! | |
| Job | ItaRive | 10:3 | Ti par egli ben fatto d’opprimere, di sprezzare l’opera delle tue mani e di favorire i disegni de’ malvagi? | |
| Job | ItaRive | 10:5 | I tuoi giorni son essi come i giorni del mortale, i tuoi anni son essi come gli anni degli umani, | |
| Job | ItaRive | 10:12 | Mi sei stato largo di vita e di grazia, la tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito, | |
| Job | ItaRive | 10:14 | se avessi peccato, l’avresti ben tenuto a mente, e non m’avresti assolto dalla mia iniquità. | |
| Job | ItaRive | 10:15 | Se fossi stato malvagio, guai a me! Se giusto, non avrei osato alzar la fronte, sazio d’ignominia, spettatore della mia miseria. | |
| Job | ItaRive | 10:16 | Se l’avessi alzata, m’avresti dato la caccia come ad un leone e contro di me avresti rinnovato le tue maraviglie; | |
| Job | ItaRive | 10:17 | m’avresti messo a fronte nuovi testimoni, e avresti raddoppiato il tuo sdegno contro di me; legioni su legioni m’avrebbero assalito. | |
| Job | ItaRive | 10:18 | E allora, perché m’hai tratto dal seno di mia madre? Sarei spirato senza che occhio mi vedesse! | |
| Job | ItaRive | 10:19 | Sarei stato come se non fossi mai esistito, m’avrebbero portato dal seno materno alla tomba! | |
| Job | ItaRive | 10:20 | Non son forse pochi i giorni che mi restano? Cessi egli dunque, mi lasci stare, ond’io mi rassereni un poco, | |
| Job | ItaRive | 10:21 | prima ch’io me ne vada, per non più tornare, nella terra delle tenebre e dell’ombra di morte: | |
Chapter 11
| Job | ItaRive | 11:2 | "Cotesta abbondanza di parole rimarrà ella senza risposta? Basterà egli esser loquace per aver ragione? | |
| Job | ItaRive | 11:3 | Varranno le tue ciance a far tacere la gente? Farai tu il beffardo, senza che alcuno ti confonda? | |
| Job | ItaRive | 11:6 | e rivelarti i segreti della sua sapienza poiché infinita è la sua intelligenza vedresti allora come Iddio dimentichi parte della colpa tua. | |
| Job | ItaRive | 11:7 | Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? arrivare a conoscere appieno l’Onnipotente? | |
| Job | ItaRive | 11:8 | Si tratta di cose più alte del cielo… e tu che faresti? di cose più profonde del soggiorno de’ morti… come le conosceresti? | |
| Job | ItaRive | 11:14 | se allontani il male ch’è nelle tue mani, e non alberghi l’iniquità nelle tue tende, | |
| Job | ItaRive | 11:15 | allora alzerai la fronte senza macchia, sarai incrollabile, e non avrai paura di nulla; | |
| Job | ItaRive | 11:17 | la tua vita sorgerà più fulgida del meriggio, l’oscurità sarà come la luce del mattino. | |
| Job | ItaRive | 11:18 | Sarai fiducioso perché avrai speranza; ti guarderai bene attorno e ti coricherai sicuro. | |
Chapter 12
| Job | ItaRive | 12:3 | Ma del senno ne ho anch’io al par di voi, non vi son punto inferiore; e cose come codeste chi non le sa? | |
| Job | ItaRive | 12:4 | Io dunque dovrei essere il ludibrio degli amici! Io che invocavo Iddio, ed ei mi rispondeva; il ludibrio io, l’uomo giusto, integro! | |
| Job | ItaRive | 12:5 | Lo sprezzo alla sventura è nel pensiero di chi vive contento; esso è sempre pronto per coloro a cui vacilla il piede. | |
| Job | ItaRive | 12:6 | Sono invece tranquille le tende de’ ladroni e chi provoca Iddio, chi si fa un dio della propria forza, se ne sta al sicuro. | |
| Job | ItaRive | 12:7 | Ma interroga un po’ gli animali, e te lo insegneranno; gli uccelli del cielo, e te lo mostreranno; | |
| Job | ItaRive | 12:8 | o parla alla terra ed essa te lo insegnerà, e i pesci del mare te lo racconteranno. | |
| Job | ItaRive | 12:10 | ch’egli tiene in mano l’anima di tutto quel che vive, e lo spirito di ogni essere umano? | |
| Job | ItaRive | 12:13 | Ma in Dio stanno la saviezza e la potenza, a lui appartengono il consiglio e l’intelligenza. | |
| Job | ItaRive | 12:14 | Ecco, egli abbatte, e niuno può ricostruire; Chiude un uomo in prigione, e non v’è chi gli apra. | |
| Job | ItaRive | 12:15 | Ecco, egli trattiene le acque, e tutto inaridisce; le lascia andare, ed esse sconvolgono la terra. | |
| Job | ItaRive | 12:22 | Rivela le cose recondite, facendole uscir dalle tenebre, e trae alla luce ciò ch’è avvolto in ombra di morte. | |
| Job | ItaRive | 12:23 | Aggrandisce i popoli e li annienta, amplia le nazioni e le riconduce nei loro confini; | |
Chapter 13
| Job | ItaRive | 13:1 | Ecco, l’occhio mio tutto questo l’ha veduto; l’orecchio mio l’ha udito e l’ha inteso. | |
| Job | ItaRive | 13:6 | Ascoltate, vi prego, quel che ho da rimproverarvi; state attenti alle ragioni delle mie labbra! | |
| Job | ItaRive | 13:7 | Volete dunque difendere Iddio parlando iniquamente? sostener la sua causa con parole di frode? | |
| Job | ItaRive | 13:9 | Sarà egli un bene per voi quando vi scruterà a fondo? credete ingannarlo come s’inganna un uomo? | |
| Job | ItaRive | 13:10 | Certo egli vi riprenderà severamente se nel vostro segreto avete dei riguardi personali. | |
| Job | ItaRive | 13:12 | I vostri detti memorandi son massime di cenere; i vostri baluardi son baluardi d’argilla. | |
| Job | ItaRive | 13:14 | Perché prenderei la mia carne coi denti? Metterò piuttosto la mia vita nelle mie mani. | |
| Job | ItaRive | 13:15 | Ecco, egli m’ucciderà; non spero più nulla; ma io difenderò in faccia a lui la mia condotta! | |
| Job | ItaRive | 13:16 | Anche questo servirà alla mia salvezza; poiché un empio non ardirebbe presentarsi a lui. | |
| Job | ItaRive | 13:17 | Ascoltate attentamente il mio discorso, porgete orecchio a quanto sto per dichiararvi. | |
| Job | ItaRive | 13:23 | Quante sono le mie iniquità, quanti i miei peccati? Fammi conoscere la mia trasgressione, il mio peccato! | |
| Job | ItaRive | 13:25 | Vuoi tu atterrire una foglia portata via dal vento? Vuoi tu perseguitare una pagliuzza inaridita? | |
| Job | ItaRive | 13:26 | tu che mi condanni a pene così amare, e mi fai espiare i falli della mia giovinezza, | |
| Job | ItaRive | 13:27 | tu che metti i miei piedi nei ceppi, che spii tutti i miei movimenti, e tracci una linea intorno alla pianta de’ miei piedi? | |
Chapter 14
| Job | ItaRive | 14:3 | E sopra un essere così, tu tieni gli occhi aperti! e mi fai comparir teco in giudizio! | |
| Job | ItaRive | 14:5 | Giacché i suoi giorni son fissati, e il numero de’ suoi mesi dipende da te, e tu gli hai posto un termine ch’egli non può varcare, | |
| Job | ItaRive | 14:6 | storna da lui lo sguardo, sì ch’egli abbia un po’ di requie, e possa godere come un operaio la fine della sua giornata. | |
| Job | ItaRive | 14:7 | Per l’albero, almeno c’è speranza; se è tagliato, rigermoglia e continua a metter rampolli. | |
| Job | ItaRive | 14:12 | così l’uomo giace, e non risorge più; finché non vi sian più cieli, ei non si risveglierà né sarà più destato dal suo sonno. | |
| Job | ItaRive | 14:13 | Oh, volessi tu nascondermi nel soggiorno de’ morti, tenermi occulto finché l’ira tua sia passata, fissarmi un termine, e poi ricordarti di me!… | |
| Job | ItaRive | 14:14 | Se l’uomo, dopo morto, potesse ritornare in vita, aspetterei tutti i giorni della mia fazione, finché giungesse l’ora del mio cambio; | |
| Job | ItaRive | 14:15 | tu mi chiameresti e io risponderei, tu brameresti rivedere l’opera delle tue mani. | |
| Job | ItaRive | 14:17 | le mie trasgressioni sono sigillate in un sacco, e alle mie iniquità, altre ne aggiungi. | |
| Job | ItaRive | 14:19 | le acque rodono la pietra, le loro inondazioni trascinan via la terra: così tu distruggi la speranza dell’uomo. | |
| Job | ItaRive | 14:20 | Tu lo sopraffai una volta per sempre, ed egli se ne va; gli muti il sembiante, e lo mandi via. | |
| Job | ItaRive | 14:21 | Se i suoi figliuoli salgono in onore, egli lo ignora; se vengono in dispregio, ei non lo vede; | |
Chapter 15
| Job | ItaRive | 15:6 | Non io, la tua bocca stessa ti condanna; le tue labbra stesse depongono contro a te. | |
| Job | ItaRive | 15:8 | Hai tu sentito quel che s’è detto nel Consiglio di Dio? Hai tu fatto incetta della sapienza per te solo? | |
| Job | ItaRive | 15:10 | Ci son fra noi degli uomini canuti ed anche de’ vecchi più attempati di tuo padre. | |
| Job | ItaRive | 15:11 | Fai tu sì poco caso delle consolazioni di Dio e delle dolci parole che t’abbiam rivolte? | |
| Job | ItaRive | 15:15 | Ecco, Iddio non si fida nemmeno de’ suoi santi, i cieli non son puri agli occhi suoi; | |
| Job | ItaRive | 15:16 | quanto meno quest’essere abominevole e corrotto, l’uomo, che tracanna l’iniquità come l’acqua! | |
| Job | ItaRive | 15:19 | ai quali soli è stato dato il paese; e in mezzo ai quali non è passato lo straniero. | |
| Job | ItaRive | 15:20 | L’empio è tormentato tutti i suoi giorni, e pochi son gli anni riservati al prepotente. | |
| Job | ItaRive | 15:21 | Sempre ha negli orecchi rumori spaventosi, e in piena pace gli piomba addosso il distruttore. | |
| Job | ItaRive | 15:23 | Va errando in cerca di pane; dove trovarne? ei sa che a lui dappresso è pronto il giorno tenebroso. | |
| Job | ItaRive | 15:24 | La distretta e l’angoscia lo riempion di paura, l’assalgono a guisa di re pronto alla pugna, | |
| Job | ItaRive | 15:28 | s’era stabilito in città distrutte, in case disabitate, destinate a diventar mucchi di sassi. | |
| Job | ItaRive | 15:29 | Ei non s’arricchirà, la sua fortuna non sarà stabile; né le sue possessioni si stenderanno sulla terra. | |
| Job | ItaRive | 15:30 | Non potrà liberarsi dalle tenebre, il vento infocato farà seccare i suoi rampolli, e sarà portato via dal soffio della bocca di Dio. | |
| Job | ItaRive | 15:33 | Sarà come vigna da cui si strappi l’uva ancor acerba, come l’ulivo da cui si scuota il fiore; | |
| Job | ItaRive | 15:34 | poiché sterile è la famiglia del profano, e il fuoco divora le tende ov’entrano presenti. | |
Chapter 16
| Job | ItaRive | 16:4 | Anch’io potrei parlare come voi, se voi foste al posto mio; potrei mettere assieme delle parole contro a voi e su di voi scrollare il capo; | |
| Job | ItaRive | 16:6 | Se parlo, il mio dolore non ne sarà lenito; e se cesso di parlare, che sollievo ne avrò? | |
| Job | ItaRive | 16:8 | m’ha coperto di grinze e questo testimonia contro a me, la mia magrezza si leva ad accusarmi in faccia. | |
| Job | ItaRive | 16:9 | La sua ira mi lacera, mi perseguita, digrigna i denti contro di me. Il mio nemico aguzza gli occhi su di me. | |
| Job | ItaRive | 16:10 | Apron larga contro a me la bocca, mi percuoton per obbrobrio le guance, si metton tutt’insieme a darmi addosso. | |
| Job | ItaRive | 16:12 | Vivevo in pace, ed egli m’ha scosso con violenza, m’ha preso per la nuca, m’ha frantumato, m’ha posto per suo bersaglio. | |
| Job | ItaRive | 16:13 | I suoi arcieri mi circondano, egli mi trafigge i reni senza pietà, sparge a terra il mio fiele. | |
| Job | ItaRive | 16:17 | Eppure, le mie mani non commisero mai violenza, e la mia preghiera fu sempre pura. | |
| Job | ItaRive | 16:19 | Già fin d’ora, ecco, il mio Testimonio è in cielo, il mio Garante è nei luoghi altissimi. | |
| Job | ItaRive | 16:21 | sostenga egli le ragioni dell’uomo presso Dio, le ragioni del figliuol d’uomo contro i suoi compagni! | |
Chapter 17
| Job | ItaRive | 17:1 | Il mio soffio vitale si spenge, i miei giorni si estinguono, il sepolcro m’aspetta! | |
| Job | ItaRive | 17:2 | Sono attorniato di schernitori e non posso chiuder occhio per via delle lor parole amare. | |
| Job | ItaRive | 17:3 | O Dio, da’ un pegno, sii tu il mio mallevadore presso di te; se no, chi metterà la sua nella mia mano? | |
| Job | ItaRive | 17:4 | Poiché tu hai chiuso il cuor di costoro alla ragione, e però non li farai trionfare. | |
| Job | ItaRive | 17:5 | Chi denunzia un amico sì che diventi preda altrui, vedrà venir meno gli occhi de’ suoi figli. | |
| Job | ItaRive | 17:6 | Egli m’ha reso la favola dei popoli, e son divenuto un essere a cui si sputa in faccia. | |
| Job | ItaRive | 17:9 | ma il giusto si attiene saldo alla sua via, e chi ha le mani pure viepiù si fortifica. | |
| Job | ItaRive | 17:10 | Quanto a voi tutti, tornate pure, fatevi avanti, ma fra voi non troverò alcun savio. | |
| Job | ItaRive | 17:11 | I miei giorni passano, i miei disegni, i disegni cari al mio cuore, sono distrutti, | |
| Job | ItaRive | 17:12 | e costoro pretendon che la notte sia giorno, che la luce sia vicina, quando tutto è buio! | |
| Job | ItaRive | 17:13 | Se aspetto come casa mia il soggiorno de’ morti, se già mi son fatto il letto nelle tenebre, | |
| Job | ItaRive | 17:14 | se ormai dico al sepolcro "tu sei mio padre" e ai vermi: "siete mia madre e mia sorella", | |
Chapter 18
| Job | ItaRive | 18:3 | Perché siamo considerati come bruti e perché siamo agli occhi vostri degli esseri impuri? | |
| Job | ItaRive | 18:4 | O tu, che nel tuo cruccio laceri te stesso, dovrà la terra, per cagion tua, essere abbandonata e la roccia esser rimossa dal suo luogo? | |
| Job | ItaRive | 18:7 | I passi che facea nella sua forza si raccorciano, e i suoi propri disegni lo menano a ruina. | |
| Job | ItaRive | 18:13 | Gli divora a pezzo a pezzo la pelle, gli divora le membra il primogenito della morte. | |
| Job | ItaRive | 18:14 | Egli è strappato dalla sua tenda che credea sicura, e fatto scendere verso il re degli spaventi. | |
| Job | ItaRive | 18:19 | Non lascia tra il suo popolo né figli, né nipoti, nessun superstite dov’egli soggiornava. | |
| Job | ItaRive | 18:20 | Quei d’occidente son stupiti della sua sorte, e quei d’oriente ne son presi d’orrore. | |
Chapter 19
| Job | ItaRive | 19:5 | Ma se proprio volete insuperbire contro di me e rimproverarmi la vergogna in cui mi trovo, | |
| Job | ItaRive | 19:7 | Ecco, io grido: "Violenza!" e nessuno risponde; imploro aiuto, ma non c’è giustizia! | |
| Job | ItaRive | 19:8 | Dio m’ha sbarrato la via e non posso passare, ha coperto di tenebre il mio cammino. | |
| Job | ItaRive | 19:10 | M’ha demolito a brano a brano, e io me ne vo! ha sradicata come un albero la mia speranza. | |
| Job | ItaRive | 19:12 | Le sue schiere son venute tutte insieme, si sono spianata la via fino a me, han posto il campo intorno alla mia tenda. | |
| Job | ItaRive | 19:13 | Egli ha allontanato da me i miei fratelli, i miei conoscenti si son del tutto alienati da me. | |
| Job | ItaRive | 19:15 | I miei domestici e le mie serve mi trattan da straniero; agli occhi loro io sono un estraneo. | |
| Job | ItaRive | 19:17 | Il mio fiato ripugna alla mia moglie, faccio pietà a chi nacque dal seno di mia madre. | |
| Job | ItaRive | 19:19 | Tutti gli amici più stretti m’hanno in orrore, e quelli che amavo mi si son vòlti contro. | |
| Job | ItaRive | 19:20 | Le mie ossa stanno attaccate alla mia pelle, alla mia carne, non m’è rimasto che la pelle de’ denti. | |
| Job | ItaRive | 19:24 | se con lo scalpello di ferro e col piombo fossero incise nella roccia per sempre!… | |
| Job | ItaRive | 19:26 | E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Iddio. | |
| Job | ItaRive | 19:27 | Io lo vedrò a me favorevole; lo contempleranno gli occhi miei, non quelli d’un altro… il cuore, dalla brama, mi si strugge in seno! | |
| Job | ItaRive | 19:28 | Se voi dite: Come lo perseguiteremo, come troveremo in lui la causa prima dei suoi mali? | |
Chapter 20
| Job | ItaRive | 20:3 | Ho udito rimproveri che mi fanno oltraggio; ma lo spirito mio mi darà una risposta assennata. | |
| Job | ItaRive | 20:7 | l’empio perirà per sempre come lo sterco suo; quelli che lo vedevano diranno: "Dov’è?" | |
| Job | ItaRive | 20:8 | Se ne volerà via come un sogno, e non si troverà più; dileguerà come una visione notturna. | |
| Job | ItaRive | 20:10 | I suoi figli si raccomanderanno ai poveri, e le sue mani restituiranno la sua ricchezza. | |
| Job | ItaRive | 20:14 | ma il cibo gli si trasforma nelle viscere, e gli diventa in corpo veleno d’aspide. | |
| Job | ItaRive | 20:18 | Renderà il frutto delle sue fatiche, senza poterlo ingoiare. Pari alla sua ricchezza sarà la restituzione che ne dovrà fare, e così non godrà dei suoi beni. | |
| Job | ItaRive | 20:19 | Perché ha oppresso e abbandonato il povero, s’è impadronito di case che non avea costruite; | |
| Job | ItaRive | 20:20 | perché la sua ingordigia non conobbe requie, egli non salverà nulla di ciò che ha tanto bramato. | |
| Job | ItaRive | 20:22 | Nel colmo dell’abbondanza, si troverà in penuria; la mano di chiunque ebbe a soffrir tormenti si leverà contro lui. | |
| Job | ItaRive | 20:23 | Quando starà per riempirsi il ventre, ecco Iddio manderà contro a lui l’ardor della sua ira; gliela farà piovere addosso per servirgli di cibo. | |
| Job | ItaRive | 20:25 | Si strappa il dardo, esso gli esce dal corpo, la punta sfolgorante gli vien fuori dal fiele, lo assalgono i terrori della morte. | |
| Job | ItaRive | 20:26 | Buio profondo è riservato a’ suoi tesori; lo consumerà un fuoco non attizzato dall’uomo, che divorerà quel che resta nella sua tenda. | |
Chapter 21
| Job | ItaRive | 21:7 | Perché mai vivono gli empi? Perché arrivano alla vecchiaia ed anche crescon di forze? | |
| Job | ItaRive | 21:8 | La loro progenie prospera, sotto ai loro sguardi, intorno ad essi, e i lor rampolli fioriscon sotto gli occhi loro. | |
| Job | ItaRive | 21:14 | Eppure, diceano a Dio: "Ritirati da noi! Noi non ci curiamo di conoscer le tue vie! | |
| Job | ItaRive | 21:16 | Ecco, non hanno essi in mano la loro felicita? (lungi da me il consiglio degli empi!) | |
| Job | ItaRive | 21:17 | Quando avvien mai che la lucerna degli empi si spenga, che piombi loro addosso la ruina, e che Dio, nella sua ira, li retribuisca di pene? | |
| Job | ItaRive | 21:19 | "Iddio", mi dite, "serba castigo pei figli dell’empio". Ma punisca lui stesso! che lo senta lui, | |
| Job | ItaRive | 21:20 | che vegga con gli occhi propri la sua ruina, e beva egli stesso l’ira dell’Onnipotente! | |
| Job | ItaRive | 21:21 | E che importa all’empio della sua famiglia dopo di lui, quando il numero dei suoi mesi e ormai compiuto? | |
| Job | ItaRive | 21:28 | Voi dite: "E dov’è la casa del prepotente? dov’è la tenda che albergava gli empi?" | |
| Job | ItaRive | 21:29 | Non avete dunque interrogato quelli che hanno viaggiato? Voi non vorrete negare quello che attestano; | |
| Job | ItaRive | 21:30 | che, cioè, il malvagio è risparmiato nel dì della ruina, che nel giorno dell’ira egli sfugge. | |
| Job | ItaRive | 21:33 | Lievi sono a lui le zolle della valle; dopo, tutta la gente segue le sue orme; e, anche prima, una folla immensa fu come lui. | |
Chapter 22
| Job | ItaRive | 22:2 | "Può l’uomo recar qualche vantaggio a Dio? No; il savio non reca vantaggio che a sé stesso. | |
| Job | ItaRive | 22:3 | Se sei giusto, ne vien forse qualche diletto all’Onnipotente? Se sei integro nella tua condotta, ne ritrae egli un guadagno? | |
| Job | ItaRive | 22:6 | Tu, per un nulla, prendevi pegno da’ tuoi fratelli, spogliavi delle lor vesti i mezzo ignudi. | |
| Job | ItaRive | 22:12 | Iddio non è egli lassù ne’ cieli? Guarda lassù le stelle eccelse, come stanno in alto! | |
| Job | ItaRive | 22:16 | che furon portati via prima del tempo, e il cui fondamento fu come un torrente che scorre? | |
| Job | ItaRive | 22:17 | Essi dicevano a Dio: "Ritirati da noi!" e chiedevano che mai potesse far per loro l’Onnipotente. | |
| Job | ItaRive | 22:18 | Eppure Iddio avea riempito le loro case di beni! Ah lungi da me il consiglio degli empi! | |
| Job | ItaRive | 22:20 | "Vedete se non son distrutti gli avversari nostri! la loro abbondanza l’ha divorata il fuoco!" | |
| Job | ItaRive | 22:23 | Se torni all’Onnipotente, se allontani l’iniquità dalle tue tende, sarai ristabilito. | |
| Job | ItaRive | 22:25 | e l’Onnipotente sarà il tuo oro, egli ti sarà come l’argento acquistato con fatica. | |
Chapter 23
| Job | ItaRive | 23:2 | "Anche oggi il mio lamento è una rivolta, per quanto io cerchi di comprimere il mio gemito. | |
| Job | ItaRive | 23:6 | Contenderebbe egli meco con la sua gran potenza? No! invece, mi presterebbe attenzione. | |
| Job | ItaRive | 23:7 | Là sarebbe un uomo retto a discutere con lui, e sarei dal mio giudice assolto per sempre. | |
| Job | ItaRive | 23:9 | se a settentrione, quando vi opera, io non lo veggo; si nasconde egli nel mezzodì, io non lo scorgo. | |
| Job | ItaRive | 23:11 | Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme, mi son tenuto sulla sua via senza deviare; | |
| Job | ItaRive | 23:12 | non mi sono scostato dai comandamenti delle sue labbra, ho riposto nel mio seno le parole della sua bocca. | |
| Job | ItaRive | 23:14 | egli eseguirà quel che di me ha decretato; e di cose come queste ne ha molte in mente. | |
Chapter 24
| Job | ItaRive | 24:1 | Perché non sono dall’Onnipotente fissati dei tempi in cui renda la giustizia? Perché quelli che lo conoscono non veggono quei giorni? | |
| Job | ItaRive | 24:4 | mandano via dalla strada i bisognosi, i poveri del paese si nascondo tutti insieme. | |
| Job | ItaRive | 24:5 | Eccoli, che come onàgri del deserto escono al lor lavoro in cerca di cibo; solo il deserto dà pane a’ lor figliuoli. | |
| Job | ItaRive | 24:8 | Bagnati dagli acquazzoni di montagna, per mancanza di rifugio, si stringono alle rocce. | |
| Job | ItaRive | 24:9 | Ce n’è di quelli che strappano dalla mammella l’orfano, che prendono pegni da poveri! | |
| Job | ItaRive | 24:12 | Sale dalle città il gemito de’ morenti; l’anima de’ feriti implora aiuto, e Dio non si cura di codeste infamie! | |
| Job | ItaRive | 24:13 | Ve ne son di quelli che si ribellano alla luce, non ne conoscono le vie, non ne battono i sentieri. | |
| Job | ItaRive | 24:14 | L’assassino si leva sul far del giorno, e ammazza il meschino e il povero; la notte fa il ladro. | |
| Job | ItaRive | 24:15 | L’occhio dell’adultero spia il crepuscolo, dicendo: "Nessuno mi vedrà!" e si copre d’un velo la faccia. | |
| Job | ItaRive | 24:16 | I ladri, di notte, sfondano le case; di giorno, si tengono rinchiusi; non conoscono la luce. | |
| Job | ItaRive | 24:17 | Il mattino è per essi come ombra di morte; appena lo scorgono provano i terrori del buio. | |
| Job | ItaRive | 24:18 | Voi dite: "L’empio è una festuca sulla faccia dell’acque; la sua parte sulla terra è maledetta; non prenderà più la via delle vigne. | |
| Job | ItaRive | 24:19 | Come la siccità e il calore assorbon le acque della neve, così il soggiorno de’ morti inghiottisce chi ha peccato. | |
| Job | ItaRive | 24:20 | Il seno che lo portò l’oblia; i vermi ne fanno il loro pasto delizioso, nessuno più lo ricorda. | |
| Job | ItaRive | 24:21 | L’iniquo sarà troncato come un albero: ei che divorava la sterile, priva di figli, e non faceva del bene alla vedova!" | |
| Job | ItaRive | 24:22 | Invece, Iddio con la sua forza prolunga i giorni dei prepotenti, i quali risorgono, quand’ormai disperavan della vita. | |
| Job | ItaRive | 24:24 | Salgono in alto, poi scompaiono ad un tratto; cadono, son mietuti come gli altri mortali; son falciati come le spighe del grano maturo. | |
Chapter 25
| Job | ItaRive | 25:2 | "A Dio appartiene il dominio e il terrore: egli fa regnare la pace ne’ suoi luoghi altissimi. | |
| Job | ItaRive | 25:4 | Come può dunque l’uomo esser giusto dinanzi a Dio? Come può esser puro il nato dalla donna? | |
| Job | ItaRive | 25:5 | Ecco, la luna stessa manca di chiarore, e le stelle non son pure agli occhi di lui; | |
Chapter 26
| Job | ItaRive | 26:3 | Come hai ben consigliato chi è privo di sapienza! E che abbondanza di sapere tu gli hai comunicato! | |
| Job | ItaRive | 26:10 | Ha tracciato un cerchio sulla faccia dell’acque, là dove la luce confina colle tenebre. | |
| Job | ItaRive | 26:12 | Con la sua forza egli solleva il mare, con la sua intelligenza ne abbatte l’orgoglio. | |
Chapter 27
| Job | ItaRive | 27:2 | "Come vive Iddio che mi nega giustizia, come vive l’Onnipotente che mi amareggia l’anima, | |
| Job | ItaRive | 27:4 | le mie labbra, no, non diranno nulla d’ingiusto, e la mia lingua non proferirà falsità. | |
| Job | ItaRive | 27:5 | Lungi da me l’idea di darvi ragione! Fino all’ultimo respiro non mi lascerò togliere la mia integrità. | |
| Job | ItaRive | 27:6 | Ho preso a difendere la mia giustizia e non cederò; il cuore non mi rimprovera uno solo de’ miei giorni. | |
| Job | ItaRive | 27:10 | Potrà egli prendere il suo diletto nell’Onnipotente? invocare Iddio in ogni tempo? | |
| Job | ItaRive | 27:11 | Io vi mostrerò il modo d’agire di Dio, non vi nasconderò i disegni dell’Onnipotente. | |
| Job | ItaRive | 27:12 | Ma queste cose voi tutti le avete osservate e perché dunque vi perdete in vani discorsi? | |
| Job | ItaRive | 27:13 | Ecco la parte che Dio riserba all’empio, l’eredità che l’uomo violento riceve dall’Onnipotente. | |
| Job | ItaRive | 27:14 | Se ha figli in gran numero son per la spada; la sua progenie non avrà pane da saziarsi. | |
| Job | ItaRive | 27:17 | li ammucchia, sì, ma se ne vestirà il giusto, e l’argento l’avrà come sua parte l’innocente. | |
| Job | ItaRive | 27:18 | La casa ch’ei si edifica è come quella della tignuola, come il capanno che fa il guardiano della vigna. | |
| Job | ItaRive | 27:21 | Il vento d’oriente lo porta via, ed egli se ne va; lo spazza in un turbine dal luogo suo. | |
| Job | ItaRive | 27:22 | Iddio gli scaglia addosso i suoi dardi, senza pietà, per quanto egli tenti di scampare a’ suoi colpi. | |
Chapter 28
| Job | ItaRive | 28:3 | L’uomo ha posto fine alle tenebre, egli esplora i più profondi recessi, per trovar le pietre che son nel buio, nell’ombra di morte. | |
| Job | ItaRive | 28:4 | Scava un pozzo lontan dall’abitato; il piede più non serve a quei che vi lavorano; son sospesi, oscillano lungi dai mortali. | |
| Job | ItaRive | 28:7 | L’uccello di rapina non conosce il sentiero che vi mena, né l’ha mai scorto l’occhio del falco. | |
| Job | ItaRive | 28:17 | L’oro ed il vetro non reggono al suo confronto, non la si dà in cambio di vasi d’oro fino. | |
| Job | ItaRive | 28:19 | Il topazio d’Etiopia non può starle a fronte, l’oro puro non ne bilancia il valore. | |
| Job | ItaRive | 28:24 | perché il suo sguardo giunge sino alle estremità della terra, perch’egli vede tutto quel ch’è sotto i cieli. | |
Chapter 29
| Job | ItaRive | 29:3 | quando la sua lampada mi risplendeva sul capo, e alla sua luce io camminavo nelle tenebre! | |
| Job | ItaRive | 29:4 | Oh fossi com’ero a’ giorni della mia maturità, quando Iddio vegliava amico sulla mia tenda, | |
| Job | ItaRive | 29:7 | Allorché uscivo per andare alla porta della città e mi facevo preparare il seggio sulla piazza, | |
| Job | ItaRive | 29:11 | L’orecchio che mi udiva, mi diceva beato; l’occhio che mi vedeva mi rendea testimonianza, | |
| Job | ItaRive | 29:12 | perché salvavo il misero che gridava aiuto, e l’orfano che non aveva chi lo soccorresse. | |
| Job | ItaRive | 29:13 | Scendea su me la benedizione di chi stava per perire, e facevo esultare il cuor della vedova. | |
| Job | ItaRive | 29:14 | La giustizia era il mio vestimento ed io il suo; la probità era come il mio mantello e il mio turbante. | |
| Job | ItaRive | 29:17 | Spezzavo la ganascia all’iniquo, e gli facevo lasciar la preda che avea fra i denti. | |
| Job | ItaRive | 29:19 | le mie radici si stenderanno verso l’acque, la rugiada passerà la notte sui miei rami; | |
| Job | ItaRive | 29:21 | Gli astanti m’ascoltavano pieni d’aspettazione, si tacevan per udire il mio parere. | |
| Job | ItaRive | 29:22 | Quand’avevo parlato, non replicavano; la mia parola scendeva su loro come una rugiada. | |
| Job | ItaRive | 29:23 | E m’aspettavan come s’aspetta la pioggia; aprivan larga la bocca come a un acquazzone di primavera. | |
| Job | ItaRive | 29:24 | Io sorridevo loro quand’erano sfiduciati; e non potevano oscurar la luce del mio volto. | |
Chapter 30
| Job | ItaRive | 30:1 | E ora servo di zimbello a dei più giovani di me, i cui padri non mi sarei degnato di mettere fra i cani del mio gregge! | |
| Job | ItaRive | 30:2 | E a che m’avrebbe servito la forza delle lor mani? Gente incapace a raggiungere l’età matura, | |
| Job | ItaRive | 30:3 | smunta dalla miseria e dalla fame, ridotta a brucare il deserto, la terra da tempo nuda e desolata, | |
| Job | ItaRive | 30:5 | Sono scacciati di mezzo agli uomini, grida lor dietro la gente come dietro al ladro, | |
| Job | ItaRive | 30:12 | Questa genia si leva alla mia destra, m’incalzano, e si appianano le vie contro di me per distruggermi. | |
| Job | ItaRive | 30:13 | Hanno sovvertito il mio cammino, lavorano alla mia ruina, essi che nessuno vorrebbe soccorrere! | |
| Job | ItaRive | 30:15 | Terrori mi si rovesciano addosso; l’onor mio è portato via come dal vento, è passata come una nube la mia felicità. | |
| Job | ItaRive | 30:18 | Per la gran violenza del mio male la mia veste si sforma, mi si serra addosso come la tunica. | |
| Job | ItaRive | 30:21 | Ti sei mutato in nemico crudele verso di me; mi perseguiti con la potenza della tua mano. | |
| Job | ItaRive | 30:24 | Ma chi sta per perire non protende la mano? e nell’angoscia sua non grida al soccorso? | |
| Job | ItaRive | 30:25 | Non piangevo io forse per chi era nell’avversità? l’anima mia non era ella angustiata per il povero? | |
| Job | ItaRive | 30:28 | Me ne vo tutto annerito, ma non dal sole; mi levo in mezzo alla raunanza, e grido aiuto; | |
Chapter 31
| Job | ItaRive | 31:1 | Io avevo stretto un patto con gli occhi miei; come dunque avrei fissati gli sguardi sopra una vergine? | |
| Job | ItaRive | 31:2 | Che parte mi avrebbe assegnata Iddio dall’alto e quale eredità m’avrebbe data l’Onnipotente dai luoghi eccelsi? | |
| Job | ItaRive | 31:5 | Se ho camminato insieme alla menzogna, se il piede mio s’è affrettato dietro alla frode | |
| Job | ItaRive | 31:7 | se i miei passi sono usciti dalla retta via, se il mio cuore è ito dietro ai miei occhi, se qualche sozzura mi s’è attaccata alle mani, | |
| Job | ItaRive | 31:9 | Se il mio cuore s’è lasciato sedurre per amor d’una donna, se ho spiato la porta del mio prossimo, | |
| Job | ItaRive | 31:12 | un fuoco che consuma fino a perdizione, e che avrebbe distrutto fin dalle radici ogni mia fortuna. | |
| Job | ItaRive | 31:13 | Se ho disconosciuto il diritto del mio servo e della mia serva, quand’eran meco in lite, | |
| Job | ItaRive | 31:14 | che farei quando Iddio si levasse per giudicarmi, e che risponderei quando mi esaminasse? | |
| Job | ItaRive | 31:15 | Chi fece me nel seno di mia madre non fece anche lui? non ci ha formati nel seno materno uno stesso Iddio? | |
| Job | ItaRive | 31:16 | Se ho rifiutato ai poveri quel che desideravano, se ho fatto languire gli occhi della vedova, | |
| Job | ItaRive | 31:17 | se ho mangiato da solo il mio pezzo di pane senza che l’orfano ne mangiasse la sua parte, | |
| Job | ItaRive | 31:18 | io che fin da giovane l’ho allevato come un padre, io che fin dal seno di mia madre sono stato guida alla vedova, | |
| Job | ItaRive | 31:20 | se non m’hanno benedetto i suoi fianchi, ed egli non s’è riscaldato colla lana dei miei agnelli, | |
| Job | ItaRive | 31:24 | Se ho riposto la mia fiducia nell’oro, se all’oro fino ho detto: "Tu sei la mia speranza", | |
| Job | ItaRive | 31:25 | se mi son rallegrato che le mie ricchezze fosser grandi e la mia mano avesse molto accumulato, | |
| Job | ItaRive | 31:26 | se, contemplando il sole che raggiava e la luna che procedeva lucente nel suo corso, | |
| Job | ItaRive | 31:27 | il mio cuore, in segreto, s’è lasciato sedurre e la mia bocca ha posato un bacio sulla mano | |
| Job | ItaRive | 31:28 | (misfatto anche questo punito dai giudici ché avrei difatti rinnegato l’Iddio ch’è di sopra), | |
| Job | ItaRive | 31:29 | se mi son rallegrato della sciagura del mio nemico ed ho esultato quando gli ha incolto sventura | |
| Job | ItaRive | 31:30 | (io, che non ho permesso alle mie labbra di peccare chiedendo la sua morte con imprecazione), | |
| Job | ItaRive | 31:31 | se la gente della mia tenda non ha detto: "Chi è che non si sia saziato della carne delle sue bestie?" | |
| Job | ItaRive | 31:32 | (lo straniero non passava la notte fuori; le mie porte erano aperte al viandante), | |
| Job | ItaRive | 31:33 | se, come fan gli uomini, ho coperto i miei falli celando nel petto la mia iniquità, | |
| Job | ItaRive | 31:34 | perché avevo paura della folla e dello sprezzo delle famiglie al punto da starmene queto e non uscir di casa… | |
| Job | ItaRive | 31:35 | Oh, avessi pure chi m’ascoltasse!… ecco qua la mia firma! l’Onnipotente mi risponda! Scriva l’avversario mio la sua querela, | |
| Job | ItaRive | 31:39 | se ne ho mangiato il frutto senza pagarla, se ho fatto sospirare chi la coltivava, | |
Chapter 32
| Job | ItaRive | 32:2 | Allora l’ira di Elihu, figliuolo di Barakeel il Buzita, della tribù di Ram, s’accese: | |
| Job | ItaRive | 32:3 | s’accese contro Giobbe, perché riteneva giusto sé stesso anziché Dio; s’accese anche contro i tre amici di lui perché non avean trovato che rispondere, sebbene condannassero Giobbe. | |
| Job | ItaRive | 32:5 | Elihu aveva aspettato a parlare a Giobbe; ma quando vide che dalla bocca di quei tre uomini non usciva più risposta, s’accese d’ira. | |
| Job | ItaRive | 32:6 | Ed Elihu, figliuolo di Barakeel il Buzita, rispose e disse: "Io son giovine d’età e voi siete vecchi; perciò mi son tenuto indietro e non ho ardito esporvi il mio pensiero. | |
| Job | ItaRive | 32:8 | Ma, nell’uomo, quel che lo rende intelligente è lo spirito, è il soffio dell’Onnipotente. | |
| Job | ItaRive | 32:9 | Non quelli di lunga età sono sapienti, né i vecchi son quelli che comprendono il giusto. | |
| Job | ItaRive | 32:11 | Ecco, ho aspettato i vostri discorsi, ho ascoltato i vostri argomenti, mentre andavate cercando altre parole. | |
| Job | ItaRive | 32:12 | V’ho seguito attentamente, ed ecco, nessun di voi ha convinto Giobbe, nessuno ha risposto alle sue parole. | |
| Job | ItaRive | 32:13 | Non avete dunque ragione di dire: "Abbiam trovato la sapienza! Dio soltanto lo farà cedere; non l’uomo!" | |
| Job | ItaRive | 32:14 | Egli non ha diretto i suoi discorsi contro a me, ed io non gli risponderò colle vostre parole. | |
| Job | ItaRive | 32:19 | Ecco, il mio seno è come vin rinchiuso, è simile ad otri pieni di vin nuovo, che stanno per scoppiare. | |
Chapter 33
| Job | ItaRive | 33:3 | Nelle mie parole è la rettitudine del mio cuore; e le mie labbra diran sinceramente quello che so. | |
| Job | ItaRive | 33:7 | Spavento di me non potrà quindi sgomentarti, e il peso della mia autorità non ti potrà schiacciare. | |
| Job | ItaRive | 33:15 | parla per via di sogni, di visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando sui loro letti essi giacciono assopiti; | |
| Job | ItaRive | 33:19 | L’uomo è anche ammonito sul suo letto, dal dolore, dall’agitazione incessante delle sue ossa; | |
| Job | ItaRive | 33:21 | la carne gli si consuma, e sparisce, mentre le ossa, prima invisibili, gli escon fuori, | |
| Job | ItaRive | 33:23 | Ma se, presso a lui, v’è un angelo, un interprete, uno solo fra i mille, che mostri all’uomo il suo dovere, | |
| Job | ItaRive | 33:24 | Iddio ha pietà di lui e dice: "Risparmialo, che non scenda nella fossa! Ho trovato il suo riscatto". | |
| Job | ItaRive | 33:25 | Allora la sua carne divien fresca più di quella d’un bimbo; egli torna ai giorni della sua giovinezza; | |
| Job | ItaRive | 33:26 | implora Dio, e Dio gli è propizio; gli dà di contemplare il suo volto con giubilo, e lo considera di nuovo come giusto. | |
| Job | ItaRive | 33:27 | Ed egli va cantando fra la gente e dice: "Avevo peccato, pervertito la giustizia, e non sono stato punito come meritavo. | |
| Job | ItaRive | 33:28 | Iddio ha riscattato l’anima mia, onde non scendesse nella fossa e la mia vita si schiude alla luce!" | |
| Job | ItaRive | 33:30 | per ritrarre l’anima di lui dalla fossa, perché su di lei splenda la luce della vita. | |
Chapter 34
| Job | ItaRive | 34:2 | "O voi savi, ascoltate le mie parole! Voi che siete intelligenti, prestatemi orecchio! | |
| Job | ItaRive | 34:6 | ho ragione, e passo da bugiardo; la mia ferita è incurabile, e sono senza peccato". | |
| Job | ItaRive | 34:10 | Ascoltatemi dunque, o uomini di senno! Lungi da Dio il male, lungi dall’Onnipotente l’iniquità! | |
| Job | ItaRive | 34:11 | Poich’egli rende all’uomo secondo le sue opere, e fa trovare a ognuno il salario della sua condotta. | |
| Job | ItaRive | 34:12 | No, di certo Iddio non commette ingiustizie! l’Onnipotente non perverte il diritto. | |
| Job | ItaRive | 34:14 | S’ei non ponesse mente che a sé stesso, se ritirasse a sé il suo spirito e il suo soffio, | |
| Job | ItaRive | 34:16 | Se tu se’ intelligente, ascolta questo, porgi orecchio alla voce delle mie parole. | |
| Job | ItaRive | 34:17 | Uno che odiasse la giustizia potrebbe governare? E osi tu condannare il Giusto, il Potente, | |
| Job | ItaRive | 34:19 | che non porta rispetto all’apparenza de’ grandi, che non considera il ricco più del povero, perché son tutti opera delle sue mani? | |
| Job | ItaRive | 34:20 | In un attimo, essi muoiono; nel cuor della notte, la gente del popolo è scossa e scompare, i potenti son portati via, senza man d’uomo. | |
| Job | ItaRive | 34:21 | Perché Iddio tien gli occhi aperti sulle vie de’ mortali, e vede tutti i lor passi. | |
| Job | ItaRive | 34:22 | Non vi son tenebre, non v’è ombra di morte, ove possa nascondersi chi opera iniquamente. | |
| Job | ItaRive | 34:23 | Dio non ha bisogno d’osservare a lungo un uomo per trarlo davanti a lui in giudizio. | |
| Job | ItaRive | 34:28 | han fatto salire a lui il gemito del povero, ed egli ha dato ascolto al gemito degli infelici. | |
| Job | ItaRive | 34:29 | Quando Iddio dà requie chi lo condannerà? Chi potrà contemplarlo quando nasconde il suo volto a una nazione ovvero a un individuo, | |
| Job | ItaRive | 34:33 | Dovrà forse Iddio render la giustizia a modo tuo, che tu lo critichi? Ti dirà forse: "Scegli tu, non io, quello che sai, dillo"? | |
| Job | ItaRive | 34:36 | Ebbene, sia Giobbe provato sino alla fine! poiché le sue risposte son quelle degli iniqui, | |
Chapter 35
| Job | ItaRive | 35:8 | La tua malvagità non nuoce che al tuo simile, e la tua giustizia non giova che ai figli degli uomini. | |
| Job | ItaRive | 35:10 | ma nessuno dice: "Dov’è Dio, il mio creatore, che nella notte concede canti di gioia, | |
| Job | ItaRive | 35:11 | che ci fa più intelligenti delle bestie de’ campi e più savi degli uccelli del cielo?" | |
| Job | ItaRive | 35:14 | E tu, quando dici che non lo scorgi, la causa tua gli sta dinanzi; sappilo aspettare! | |
| Job | ItaRive | 35:15 | Ma ora, perché la sua ira non punisce, perch’egli non prende rigorosa conoscenza delle trasgressioni, | |
Chapter 36
| Job | ItaRive | 36:4 | Per certo, le mie parole non son bugiarde; ti sta dinanzi un uomo dotato di perfetta scienza. | |
| Job | ItaRive | 36:5 | Ecco, Iddio è potente, ma non disdegna nessuno; è potente per la forza dell’intelletto suo. | |
| Job | ItaRive | 36:7 | Non storna lo sguardo suo dai giusti, ma li pone coi re sul trono, ve li fa sedere per sempre, e così li esalta | |
| Job | ItaRive | 36:8 | Se gli uomini son talora stretti da catene se son presi nei legami dell’afflizione, | |
| Job | ItaRive | 36:9 | Dio fa lor conoscere la lor condotta, le loro trasgressioni, giacché si sono insuperbiti; | |
| Job | ItaRive | 36:10 | egli apre così i loro orecchi a’ suoi ammonimenti, e li esorta ad abbandonare il male. | |
| Job | ItaRive | 36:11 | Se l’ascoltano, se si sottomettono, finiscono i loro giorni nel benessere, e gli anni loro nella gioia; | |
| Job | ItaRive | 36:12 | ma, se non l’ascoltano, periscon trafitti da’ suoi dardi, muoiono per mancanza d’intendimento. | |
| Job | ItaRive | 36:13 | Gli empi di cuore s’abbandonano alla collera, non implorano Iddio quand’ei gl’incatena; | |
| Job | ItaRive | 36:14 | così muoiono nel fior degli anni, e la lor vita finisce come quella dei dissoluti; | |
| Job | ItaRive | 36:15 | ma Dio libera l’afflitto mediante l’afflizione, e gli apre gli orecchi mediante la sventura. | |
| Job | ItaRive | 36:16 | Te pure ei vuol trarre dalle fauci della distretta, al largo, dove non è più angustia, e coprir la tua mensa tranquilla di cibi succulenti. | |
| Job | ItaRive | 36:17 | Ma, se giudichi le vie di Dio come fan gli empi, il giudizio e la sentenza di lui ti piomberanno addosso. | |
| Job | ItaRive | 36:18 | Bada che la collera non ti trasporti alla bestemmia, e la grandezza del riscatto non t’induca a fuorviare! | |
| Job | ItaRive | 36:19 | Farebbe egli caso delle tue ricchezze? Non han valore per lui, né l’oro, né tutta la possanza dell’opulenza. | |
| Job | ItaRive | 36:24 | Pensa piuttosto a magnificar le sue opere; gli uomini le celebrano nei loro canti, | |
| Job | ItaRive | 36:26 | Sì, Iddio è grande e noi non lo possiam conoscere; incalcolabile è il numero degli anni suoi. | |
| Job | ItaRive | 36:27 | Egli attrae a sé le gocciole dell’acqua; dai vapori ch’egli ha formato stilla la pioggia. | |
| Job | ItaRive | 36:29 | E chi può capire lo spiegamento delle nubi, i fragori che scoppiano nel suo padiglione? | |
| Job | ItaRive | 36:30 | Ecco, ora egli spiega intorno a sé la sua luce, or prende per coperta le profondità del mare. | |
Chapter 37
| Job | ItaRive | 37:3 | Egli lo lancia sotto tutti i cieli e il suo lampo guizza fino ai lembi della terra. | |
| Job | ItaRive | 37:4 | Dopo il lampo, una voce rugge; egli tuona con la sua voce maestosa; e quando s’ode la voce, il fulmine non e già più nella sua mano. | |
| Job | ItaRive | 37:5 | Iddio tuona con la sua voce maravigliosamente; grandi cose egli fa che noi non intendiamo. | |
| Job | ItaRive | 37:6 | Dice alla neve: "Cadi sulla terra!" lo dice al nembo della pioggia, al nembo delle piogge torrenziali. | |
| Job | ItaRive | 37:7 | Rende inerte ogni mano d’uomo, onde tutti i mortali, che son opera sua, imparino a conoscerlo. | |
| Job | ItaRive | 37:11 | Egli carica pure le nubi d’umidità, disperde lontano le nuvole che portano i suoi lampi | |
| Job | ItaRive | 37:12 | ed esse, da lui guidate, vanno vagando nei lor giri per eseguir quanto ei loro comanda sopra la faccia di tutta la terra; | |
| Job | ItaRive | 37:13 | e le manda o come flagello, o come beneficio alla sua terra, o come prova della sua bontà. | |
| Job | ItaRive | 37:16 | Conosci tu l’equilibrio delle nuvole, le maraviglie di colui la cui scienza è perfetta? | |
| Job | ItaRive | 37:17 | Sai tu come mai gli abiti tuoi sono caldi quando la terra s’assopisce sotto il soffio dello scirocco? | |
| Job | ItaRive | 37:18 | Puoi tu, come lui, distendere i cieli e farli solidi come uno specchio di metallo? | |
| Job | ItaRive | 37:20 | Gli si annunzierà forse ch’io voglio parlare? Ma chi mai può bramare d’essere inghiottito? | |
| Job | ItaRive | 37:21 | Nessuno può fissare il sole che sfolgora ne’ cieli quando v’è passato il vento a renderli tersi. | |
| Job | ItaRive | 37:23 | l’Onnipotente noi non lo possiam scoprire. Egli è grande in forza, in equità, in perfetta giustizia; egli non opprime alcuno. | |
Chapter 38
| Job | ItaRive | 38:5 | Chi ne fissò le dimensioni? giacché tu il sai! chi tirò sovr’essa la corda da misurare? | |
| Job | ItaRive | 38:7 | quando le stelle del mattino cantavan tutte assieme e tutti i figli di Dio davan in gridi di giubilo? | |
| Job | ItaRive | 38:11 | e dissi: "Fin qui tu verrai, e non oltre; qui si fermerà l’orgoglio de’ tuoi flutti?" | |
| Job | ItaRive | 38:12 | Hai tu mai, in vita tua, comandato al mattino? o insegnato il suo luogo all’aurora, | |
| Job | ItaRive | 38:14 | La terra si trasfigura come creta sotto il sigillo, e appar come vestita d’un ricco manto; | |
| Job | ItaRive | 38:16 | Sei tu penetrato fino alle sorgenti del mare? hai tu passeggiato in fondo all’abisso? | |
| Job | ItaRive | 38:17 | Le porte della morte ti son esse state scoperte? Hai tu veduto le porte dell’ombra di morte? | |
| Job | ItaRive | 38:18 | Hai tu abbracciato collo sguardo l’ampiezza della terra? Parla, se la conosci tutta! | |
| Job | ItaRive | 38:20 | Le puoi tu menare verso i loro domini, e sai tu bene i sentieri per ricondurle a casa? | |
| Job | ItaRive | 38:21 | Lo sai di sicuro! ché tu eri, allora, già nato, e il numero de’ tuoi giorni è grande!… | |
| Job | ItaRive | 38:23 | ch’io tengo in serbo per i tempi della distretta, pel giorno della battaglia e della guerra? | |
| Job | ItaRive | 38:30 | Le acque, divenute come pietra, si nascondono, e la superficie dell’abisso si congela. | |
| Job | ItaRive | 38:31 | Sei tu che stringi i legami delle Pleiadi, o potresti tu scioglier le catene d’Orione? | |
| Job | ItaRive | 38:32 | Sei tu che, al suo tempo, fai apparire le costellazioni e guidi la grand’Orsa insieme a’ suoi piccini? | |
| Job | ItaRive | 38:36 | Chi ha messo negli strati delle nubi sapienza, o chi ha dato intelletto alla meteora? | |
| Job | ItaRive | 38:38 | allorché la polvere stemperata diventa come una massa in fusione e le zolle de’ campi si saldan fra loro? | |
Chapter 39
| Job | ItaRive | 39:1 | Sai tu quando le capre selvagge delle rocce figliano? Hai tu osservato quando le cerve partoriscono? | |
| Job | ItaRive | 39:4 | i lor piccini si fanno forti, crescono all’aperto, se ne vanno, e non tornan più alle madri. | |
| Job | ItaRive | 39:10 | Legherai tu il bufalo con una corda perché faccia il solco? erpicherà egli le valli dietro a te? | |
| Job | ItaRive | 39:12 | Conterai su lui perché ti porti a casa la raccolta e ti ammonti il grano sull’aia? | |
| Job | ItaRive | 39:13 | Lo struzzo batte allegramente l’ali; ma le penne e le piume di lui son esse pietose? | |
| Job | ItaRive | 39:14 | No, poich’egli abbandona sulla terra le proprie uova e le lascia scaldar sopra la sabbia. | |
| Job | ItaRive | 39:15 | Egli dimentica che un piede le potrà schiacciare, e che le bestie dei campi le potran calpestare. | |
| Job | ItaRive | 39:16 | Tratta duramente i suoi piccini, quasi non fosser suoi; la sua fatica sarà vana, ma ciò non lo turba, | |
| Job | ItaRive | 39:19 | Sei tu che dài al cavallo il coraggio? che gli vesti il collo d’una fremente criniera? | |
| Job | ItaRive | 39:21 | Raspa la terra nella valle ed esulta della sua forza; si slancia incontro alle armi. | |
| Job | ItaRive | 39:25 | Com’ode lo squillo, dice: Aha! e fiuta da lontano la battaglia, la voce tonante dei capi, e il grido di guerra. | |
| Job | ItaRive | 39:26 | E’ l’intelligenza tua che allo sparviere fa spiccare il volo e spiegar l’ali verso mezzogiorno? | |
| Job | ItaRive | 39:27 | E’ forse al tuo comando che l’aquila si leva in alto e fa il suo nido nei luoghi elevati? | |
| Job | ItaRive | 39:28 | Abita nelle rocce e vi pernotta; sta sulla punta delle rupi, sulle vette scoscese; | |
Chapter 40
| Job | ItaRive | 40:2 | "Il censore dell’Onnipotente vuole ancora contendere con lui? Colui che censura Iddio ha egli una risposta a tutto questo?" | |
| Job | ItaRive | 40:4 | "Ecco, io son troppo meschino; che ti risponderei? Io mi metto la mano sulla bocca. | |
| Job | ItaRive | 40:10 | Su via, adornati di maestà, di grandezza, rivestiti di splendore, di magnificenza! | |
| Job | ItaRive | 40:13 | Seppelliscili tutti assieme nella polvere, copri di bende la lor faccia nel buio della tomba! | |
| Job | ItaRive | 40:17 | Stende rigida come un cedro la coda; i nervi delle sue cosce sono intrecciati insieme. | |
| Job | ItaRive | 40:20 | perché i monti gli producon la pastura; e là tutte le bestie de’ campi gli scherzano intorno. | |
| Job | ItaRive | 40:23 | Straripi pure il fiume, ei non trema; rimane calmo, anche se avesse un Giordano alla gola. | |
Chapter 41
| Job | ItaRive | 41:1 | (H40-25) Prenderai tu il coccodrillo all’amo? Gli assicurerai la lingua colla corda? | |
| Job | ItaRive | 41:2 | (H40-26) Gli passerai un giunco per le narici? Gli forerai le mascelle con l’uncino? | |
| Job | ItaRive | 41:5 | (H40-29) Scherzerai tu con lui come fosse un uccello? L’attaccherai a un filo per divertir le tue ragazze? | |
| Job | ItaRive | 41:6 | (H40-30) Ne trafficheranno forse i pescatori? Lo spartiranno essi fra i negozianti? | |
| Job | ItaRive | 41:8 | (H40-32) Mettigli un po’ le mani addosso!… Ti ricorderai del combattimento e non ci tornerai! | |
| Job | ItaRive | 41:9 | (H41-1) Ecco, fallace è la speranza di chi l’assale; basta scorgerlo e s’è atterrati. | |
| Job | ItaRive | 41:11 | (H41-3) Chi mi ha anticipato alcun che perch’io glielo debba rendere? Sotto tutti i cieli, ogni cosa è mia. | |
| Job | ItaRive | 41:12 | (H41-4) E non vo’ tacer delle sue membra, della sua gran forza, della bellezza della sua armatura. | |
| Job | ItaRive | 41:13 | (H41-5) Chi l’ha mai spogliato della sua corazza? Chi è penetrato fra la doppia fila de’ suoi denti? | |
| Job | ItaRive | 41:14 | (H41-6) Chi gli ha aperti i due battenti della gola? Intorno alla chiostra de’ suoi denti sta il terrore. | |
| Job | ItaRive | 41:15 | (H41-7) Superbe son le file de’ suoi scudi, strettamente uniti come da un sigillo. | |
| Job | ItaRive | 41:18 | (H41-10) I suoi starnuti dànno sprazzi di luce; i suoi occhi son come le palpebre dell’aurora. | |
| Job | ItaRive | 41:20 | (H41-12) Dalle sue narici esce un fumo, come da una pignatta che bolla o da una caldaia. | |
| Job | ItaRive | 41:23 | (H41-15) Compatte sono in lui le parti flosce della carne, gli stanno salde addosso, non si muovono. | |
| Job | ItaRive | 41:26 | (H41-18) Invano lo si attacca con la spada; a nulla valgon lancia, giavellotto, corazza. | |
| Job | ItaRive | 41:28 | (H41-20) La figlia dell’arco non lo mette in fuga; le pietre della fionda si mutano per lui in stoppia. | |
| Job | ItaRive | 41:30 | (H41-22) Il suo ventre è armato di punte acute, e lascia come tracce d’erpice sul fango. | |
| Job | ItaRive | 41:31 | (H41-23) Fa bollire l’abisso come una caldaia, del mare fa come un gran vaso da profumi. | |
| Job | ItaRive | 41:32 | (H41-24) Si lascia dietro una scia di luce; l’abisso par coperto di bianca chioma. | |
Chapter 42
| Job | ItaRive | 42:2 | "Io riconosco che tu puoi tutto, e che nulla può impedirti d’eseguire un tuo disegno. | |
| Job | ItaRive | 42:3 | Chi è colui che senza intendimento offusca il tuo disegno?… Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; son cose per me troppo maravigliose ed io non le conosco. | |
| Job | ItaRive | 42:7 | Dopo che ebbe rivolto questi discorsi a Giobbe, l’Eterno disse a Elifaz di Teman: "L’ira mia è accesa contro te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe. | |
| Job | ItaRive | 42:8 | Ora dunque prendetevi sette tori e sette montoni, venite a trovare il mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi stessi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi; ed io avrò riguardo a lui per non punir la vostra follia; poiché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe". | |
| Job | ItaRive | 42:9 | Elifaz di Teman e Bildad di Suach e Tsofar di Naama se ne andarono e fecero come l’Eterno aveva loro ordinato; e l’Eterno ebbe riguardo a Giobbe. | |
| Job | ItaRive | 42:10 | E quando Giobbe ebbe pregato per i suoi amici, l’Eterno lo ristabilì nella condizione di prima e gli rese il doppio di tutto quello che già gli era appartenuto. | |
| Job | ItaRive | 42:11 | Tutti i suoi fratelli, tutte le sue sorelle e tutte le sue conoscenze di prima vennero a trovarlo, mangiarono con lui in casa sua, gli fecero le loro condoglianze e lo consolarono di tutti i mali che l’Eterno gli avea fatto cadere addosso; e ognuno d’essi gli dette un pezzo d’argento e un anello d’oro. | |
| Job | ItaRive | 42:12 | E l’Eterno benedì gli ultimi anni di Giobbe più de’ primi; ed ei s’ebbe quattordicimila pecore, seimila cammelli, mille paia di bovi e mille asine. | |
| Job | ItaRive | 42:15 | E in tutto il paese non c’eran donne così belle come le figliuole di Giobbe; e il padre assegnò loro una eredità tra i loro fratelli. | |
| Job | ItaRive | 42:16 | Giobbe, dopo questo, visse centoquarant’anni, e vide i suoi figliuoli e i figliuoli dei suoi figliuoli, fino alla quarta generazione. | |